Il Teatro “Fedele Fenaroli” di Lanciano

Dipinto che ritrae Vasto città, opera di Gabriele Smargiassi datata 1831

Storia del teatro di Lanciano inaugurato nel 1841 e intitolato al compositore lancianese Fedele Fenaroli


Sommario: Inaugurato nel 1841 e intitolato al celebre compositore lancianese con la caduta della dinastia borbonica, il Teatro Fedele Fenaroli è stato, nella seconda metà dell’Ottocento, il luogo nevralgico delle attività musicali della città di Lanciano. La storia del teatro nelle sue tappe principali: dal progetto dell’ingegner Taddeo Salvini di Orsogna all’inaugurazione nel 1841 quale “San Francesco”, in omaggio ai Borbone; la stagione di successi e infine la decadenza, fino alla trasformazione in cinema cittadino nel 1933. A tutt’oggi il Teatro Fenaroli è lo spazio deputato ai maggiori avvenimenti culturali della città.

Parole Chiave: Teatro; Lanciano; Abruzzo; Taddeo Salvini; Teatro comunale di Lanciano; Taddeo Salvini; Fedele Fenaroli.

Ingresso e facciata del teatro Fedele Fenaroli di Lanciano - Abruzzo

Inaugurato nel 1841 e intitolato al celebre compositore lancianese dopo l’avvenuta unità d’Italia, il teatro Fedele Fenaroli è uno dei più antichi della regione dopo il teatro Marrucino di Chieti.

Il teatro è stato, nella seconda metà dell’Ottocento, il luogo nevralgico delle attività musicali della città. Il prestigio culturale che il teatro seppe acquisire durante i primi anni della sua istituzione, attraverso la rappresentazione dei melodrammi e la costante attenzione riservata alle produzioni musicali dei compositori abruzzesi, non ha trovato seguito nel Novecento, periodo contrassegnato dalla decadenza dell’istituzione teatrale e dalla sua conversione a cinema cittadino. Si è dovuto attendere la fine del secolo scorso per una riqualificazione del Fenaroli, e un suo ritorno a teatro comunale al servizio della cittadinanza lancianese. Tutt’ora esso rappresenta il luogo dei maggiori avvenimenti della città, ospitando regolarmente sia una consolidata stagione di prosa che di musica classica.

Prima del Teatro: le rappresentazioni drammatiche a Lanciano nel Settecento

Ancor prima dell’edificazione e dell’istituzione del teatro cittadino, Lanciano aveva già una solida tradizione nell’ambito della teatralità. Come osserva Gianfranco Miscia, le prime notizie certe di attività teatrali in città «risalgono al 1730, mentre si comincia a parlare di una struttura adibita a teatro nel 1761, quando venne stipulato un contratto di locazione per costruirne uno nel fondaco denominato lo “stallone” vicino alla chiesa della SS. Annunziata»1.

Inizialmente l’Indice de’ Teatrali Spettacoli del 1785-86 annovera Lanciano come unica città d’Abruzzo assieme all’Aquila2. Si ha contezza del fatto che le rappresentazioni avvenissero in «un fondaco adattato alle esigenze teatrali», spazio adibito non solo per il teatro di prosa, ma anche per le attività «”filodrammatiche” locali»3. Per questa ragione fu chiaro che un’esperienza teatrale così variegata impegnasse importanti personalità del mondo intellettuale abruzzese. Sappiamo, infatti, per quello che ci tramandano le fonti a noi disponibili, che personaggi del calibro di Domenico Ravizza4 e, nell’Ottocento, Gian Vincenzo Pellicciotti5, Carlo Madonna6 e Innocenzo Gambescia, erano ingaggiati come librettisti delle forme drammaturgiche proposte alla comunità frentana. 

Il Teatro di Lanciano: dalla progettazione all’intitolazione a Fedele Fenaroli

Nel gennaio del 1815 venne avanzata una prima proposta per la costruzione di un teatro comunale a Lanciano. Tale tentativo fu poi ripreso e formalizzato adeguatamente nel 1826, quando il Decurionato, in occasione della seduta del 31 marzo, dichiarò quando segue:

in ogni anno e sino al totale compimento del suddetto teatro si ponga nello stato di variazioni e, nello stato quinquennale fra gli altri articoli di esito quello di ducati mille in ogni anno in preferenza di tutte le altre spese pubbliche comunali; ed in caso estremo vi sia impiegato il fondo dell’illuminazione notturna, la quale potrebbe rimanere sospesa durante la costruzione del teatro7.

Come ci ricorda Miscia, l’edificio venne ultimato solo nel 1841 su progetto dell’ingegnere Taddeo Salvini di Orsogna, «quando la città frentana riuscì a inaugurare il Teatro San Francesco (in omaggio alla dinastia borbonica) con la Lucia di Lammermoor di Donizetti e La Norma di Bellini per il genere serio e con l’opera buffa La dama e lo zoccolaio di Vincenzo Fioravanti»8.

Carmine De Giorgio, cronista lancianese dell’epoca, riferisce come la struttura fosse caratterizzata da «44 palchi divisi in tre ordini, il loggione e la platea di oltre cento posti»9

L’architetto dei teatri: Taddeo Salvini

La prima stagione teatrale ebbe inizio precisamente il 29 dicembre 1840, «prolungandosi a tutto il carnevale del 1841 in un tripudio di festa e di piena soddisfazione»10. Taddeo Salvini era un architetto già noto per aver realizzato i teatri di Foggia, Taranto, Vasto, Chieti e Penne11. Il 22 aprile del 1847 l’istituzione venne consacrata ufficialmente alla presenza del re Ferdinando II, dal quale il teatro prese il nome12, e della Regina Maria Teresa Isabella d’Asburgo-Lorena.

Il passaggio dell’intitolazione dalla dinastia borbonica all’unità d’Italia

Il passaggio da una intitolazione di matrice chiaramente “politico-devozionale” al nome del celebre compositore Fedele Fenaroli si ebbe solo alla caduta della dinastia borbonica e con la realizzazione dell’unità d’Italia. All’epoca, il teatro di Lanciano era considerato fra i più importanti del territorio, «assieme al S. Ferdinando di Chieti e al Real Borbonico di Vasto, anche perché luogo di esibizione di molti artisti di indiscusso talento e prestigio: Ermete Zacconi con la Compagnia Massa, Giacinta Pezzana, Antonio Cotogni, Luigi Arditi, Giuseppe Dell’Orefice, solo per fare alcuni nomi»13.

I periodici e le attività teatrali

Le attività teatrali e musicali che si verificavano alla fine dell’Ottocento e il loro riscontro da parte della comunità cittadina sono desumibili dai giornali locali dell’epoca. Uno di questi fu il periodico locale settimanale I 3 Abruzzi14.

Si poté assistere alle seguenti opere: la prima del Faust di Charles Gounod (1888); Guarany di Carlos Antonio Gomes (1889); la Norma di Bellini e il Nabucco di Verdi (1891); Contessa d’Amalfi di Errico Petrella (1892); Don Pasticcio di Francesco Paolo Bellini (1893). Non mancano, negli anni successivi, la messa in scena di opere di Mascagni, Ponchielli, Leoncavallo, Bizet15. Continuando a esaminare la proposta operistica di fine secolo, dobbiamo sottolineare il fatto che la direzione d’orchestra fu affidata in molte occasioni a Vittorio Pepe. Egli era «soprannominato lo “Strauss d’Abruzzo”»16, personalità importante legata all’ambiente artistico del cenacolo michettiano assieme a Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Tosti17.

La necessità della direzione artistica del Teatro di far emergere la qualità della produzione musicale locale la si comprende esaminando le informazioni ricavabili dalla critica giornalistica. Miscia, infatti, ci ricorda che «soprattutto alla fine delle rappresentazioni veniva dato spazio alle composizioni degli artisti locali»18. Fra questi ultimi emergono Francesco Paolo Bellini e Giuseppe Gargarella19, entrambi allievi di Francesco Paolo Masciangelo, personalità centrale per la vita musicale abruzzese dell’Ottocento. Già organista e maestro di Cappella della Santa Casa del Ponte di Lanciano, ruolo che mantenne per circa sessant’anni dal 185020, Masciangelo fu anche compositore di opere sia serie che comiche, molte delle quali «avevano avuto spesso il battesimo nel Teatro Fenaroli»21.

Da Goldoni a Schiller

In tale istituzione teatrale, il musicista frentano assume di volta in volta i ruoli di compositore, direttore d’orchestra e preparatore di cori22. Alla produzione operistica si associava quella di prosa sin dall’Ottocento e fino all’inizio del secolo successivo. Sempre dai periodici dell’epoca, sappiamo che la comunità frentana ebbe l’occasione di assistere a importanti rappresentazioni della letteratura teatrale europea:

  • Il padrone delle ferriere di Ohnet,
  • Spiritismo di Sardou,
  • Maria Stuarda di Schiller,
  • Il deputato di Bombignac e Le sorprese del divorzio di Bisson,
  • Il romanzo di un giovane povero di Feuillet,
  • Il trionfo d’amore di Giacosa,
  • La locandiera di Goldoni23.

Il Teatro Fenaroli nel Novecento: l’arrivo del cinema

L’avvento del cosiddetto «secolo breve»24 e le nuove modalità di fruizione culturale che si vennero rapidamente a imporre (la nascita e la diffusione della radio, la comparsa del cinema) determinarono un cambio di rotta nella gestazione dell’istituzione teatrale.

Ciò che era diventata prassi sociale all’interno della comunità frentana, ossia la frequenza assidua e irrinunciabile alle stagioni liriche e di prosa del teatro comunale come fulcro della vita culturale cittadina, venne a mano a mano degradandosi.

Con l’evolversi del tempo, il Teatro Fenaroli, «“reso oggetto di incuria e di abbandono”, non poteva più soddisfare per molteplici ragioni le esigenze di una Città come Lanciano e dovette quindi adeguarsi anche a sala per spettacoli cinematografici»25.

Le diverse ristrutturazioni e modifiche architettoniche

L’edificio, già sottoposto a interventi edilizi nel 1887-88, fu massicciamente modificato nel 1933. Tali interventi «stravolsero la struttura originaria: furono abbattuti i due ultimi ordini di palchi per ricavarne una galleria funzionale all’impiego della sala come cinema»26.

Lo snaturamento dell’architettura originaria non venne limitato alla creazione di una grande balconata a gradoni, ma interessò anche la demolizione del controsoffitto decorato, sostituito da «uno nuovo di foggia diversa che, malamente raccordato, tenta di coprire il nuovo anomalo svilupparsi della sala»27. Lo stravolgimento del luogo e la sua destinazione a cinema cittadino non placarono del tutto il bisogno della città frentana di assistere a eventi di natura teatrale, anche se essi divennero sempre più saltuari. È bene ricordare, ad esempio, l’operetta Lulù aiutami tu! di Edoardo di Loreto, messa in scena nel gennaio 1945 e su musiche del lancianese Ugo di Santo. È chiaro, tuttavia, che si tratta di una offerta rappresentativa ben lontana dai fasti del periodo borbonico.

L’arrivo di un teatro “locale”

La rappresentazione, che non coinvolse compagnie teatrali nazionali ma attori dilettanti del luogo, ebbe successo, e «a distanza di tempo venne proposta periodicamente»28. L’operetta fu messa in scena anche al Teatro Marrucino di Chieti, riscuotendo un enorme successo29.

Altro evento da sottolineare fu l’opera Giuditta e Oloferne di Guglielmo Polzinetti30 su testo di Raffaele D’Anniballe, parroco della chiesa di S. Agostino. Lo spettacolo, messo in scena al Fenaroli nel gennaio del 1952, ebbe un riscontro di pubblico favorevole e fu accreditato dalla SIAE, ricevendo «un contributo di due milioni e cinquecentomila lire per curarne l’allestimento»31.

Il declino del teatro negli anni Settanta

Tra la fine degli anni Sessanta e per tutti i Settanta si registrò un vero e proprio declino del Teatro comunale. La gestione privata non favorì gli spettacoli teatrali, prediligendo programmazioni cinematografiche spesso di basso livello (fra cui film pornografici). La nascita in territorio abruzzese di due enti teatrali importanti, il TSA (Teatro Stabile dell’Aquila) e l’ATAM (Associazione Teatrale Abruzzese e Molisana) ha determinato una piccola rinascita dell’interesse teatrale, attestato dalla presenza a Lanciano di compagnie di prestigio e da personalità del calibro di Pupella Maggio, Gigi Proietti, Salvo Randone, Giorgio Albertazzi e Paolo Poli32.

La convenzione stipulata dal Comune di Lanciano con questi due enti per la realizzazione di una vera e propria stagione teatrale non pose comunque un freno al processo di declino delle fortune del Teatro. 

Il 2 marzo del 1983 la Commissione di vigilanza sui luoghi dello spettacolo decretò l’inagibilità della struttura33

Interno e balconate del teatro di lanciano Fedele Fenaroli

Il Teatro Fenaroli oggi

Grazie ai lavori di restauro che presero avvio all’inizio degli anni ’80 e vennero ultimati nel 1998 (anno della riapertura), il Teatro Fedele Fenaroli ha ritrovato la propria struttura originaria, caratterizzata dai quattro ordini di palchi. La proposta culturale del Teatro è passata dalle grandi rappresentazioni melodrammatiche dell’Ottocento, alle formazioni cameristiche dei nostri giorni.

Si prediligono, infatti, concerti di musica strumentale o vocale con piccolo organico d’accompagnamento, anche grazie alla sinergia con la rassegna “Estate Musicale Frentana”, organizzata dall’associazione Amici della Musica Fedele Fenaroli34.

Per quanto riguarda il teatro di prosa, la riapertura spinse alla realizzazione di stagioni teatrali d’eccellenza. Infatti sin dalla stagione 1998-1999 calcarono le tavole del teatro grandi personalità quali Turi Ferro, Rossella Frank, Pippo Delbono, Arturo Brachetti.

Dal 2004 il Teatro Fenaroli è sede del Premio Gassman, diretto artisticamente da Milo Vallone e sostenuto dall’amministrazione comunale. Si tratta di una premiazione assegnata dal pubblico dei vari teatri italiani e indirizzato a tutte le figure artistiche impegnate nel mondo della messa in scena.


Fonti e note al testo

Bibliografia

1. Gianfranco    Miscia,     Il     Teatro    Fenaroli    e    le    attività    musicali     a     Lanciano    nell’800,    in <https://www.teatrofenaroli.it/il-teatro/storia-restauri/item/9-il-teatro-fenaroli-nel-xix-secolo>. Restauri del teatro.

2. Nell’indice degli spettacoli teatrali che vanno dalla primavera del 1785 al carnevale del 1786 si legge «LANCIANO | ESTATE 1785 | Si rappresentarono varj Drammi giocosi in Musica fra i quali | I. L’ITALIANA IN LONDRA | II. I DUE BARONI | Musica del Sig. Maestro Domenico Cimarosa | III. LA VERA COSTANZA | Musica del Sig. Maestro Pasquale Anfossi | IV. LE COGNATE IN CONTESA | Musica del Sig. Maestro Francesco Zanetti | ATTORI | Prima Buffa | Signora Maria Recanati | Primo Mezzo-carattere | Sig. Gioacchino Capretti | Primo Buffo caricato | Sig. Loreto Olivieri | Seconde Parti | Sig. Vincenzo Angeletti Signora Rosa Campioni | Terza Buffa | Signora Antonia Mej»; cfr. Lorenzo Formenti, Indice de’ spettacoli teatrali di tutto l’anno, dalla primavera 1785 a tutto il Carnevale 1786 dedicato alla nobile Associazione per gli Teatrali Spettacoli di Milano, Milano, Stampatore Gio. Batista Bianchi, s. a.

3. Miscia, Il Teatro Fenaroli e le attività musicali cit.

4. Nato a Lanciano il 14 luglio del 1707, Domenico Ravizza fu letterato e poeta. Autore di diversi componimenti poetici, raccolti dal figlio Vincenzo e date alle stampe nel 1786 a Napoli, presso la stamperia dei Fratelli Raimondi. Scrisse inoltre un dramma sacro Per un triduo celebrato nel 1730 nella Chiesa de’ PP. Cappuccini di Chieti in onore del B. Fedele da Sigmaringa, con musiche di Francesco Antonio Fenaroli, padre del più noto Fedele. Morì a Lanciano nel 1767. Cfr. Gennaro Ravizza, Appendice alle notizie biografiche degli uomini illustri della città di Chieti, Chieti, Tipografia Grandoniana, 1834; Domenico Ravizza, Poesie drammatiche e liriche, Napoli, Fratelli Raimondi, 1786.

5. Gian Vincenzo Pellicciotti, nato a Gessopalena nel 1820 e morto a Chieti nel 1863, fu poeta e patriota. Svolse la professione di medico. A partire dal 1839, scrisse poesie, componimenti e canti patriottici, saggi critici di letteratura, novelle, versi commemorativi, inni. Cfr. Michelangelo Paglialonga, voce Pellicciotti, Gian Vincenzo, in Gente d’Abruzzo. Dizionario biografico, Castelli (Te), Andromeda Editrice, 2007, pp. 91-96.

6. Patriota e poeta lancianese, nato nel 1809 e morto nel 1890. Fu docente e ispettore scolastico. Cfr. Umberto Russo, voce Madonna, Carlo, in Gente d’Abruzzo. Dizionario biografico, Castelli (Te), Andromeda Editrice, 2007 pp. 197-198.

7. Corrado Marciani, Regesti, vol. VIII, 1820-27, citato in Miscia, Il Teatro Fenaroli e le attività musicali cit.

8. Miscia, Il Teatro Fenaroli e le attività musicali cit.

9. Le opere di restauro degli anni ’90, in <https://www.teatrofenaroli.it/il-teatro/storia-restauri/item/8-le-opere-di-restauro-degli-anni-90>. Teatro Fenaroli

10. Francesco Paolo Cipollone – Mario Pupillo, Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano. Storia aneddoti curiosità, Lanciano, Edizioni Tabula, 2008, p. 13.

11. Cfr. Paola Pandiani, I luoghi della musica, Italia, Touring Club Italiano, 2003, p. 212.

12. Cfr. Miscia, Il Teatro Fenaroli e le attività musicali cit.

13. Ibidem.

14. Miscia ci ricorda che il periodico I 3 Abruzzi, in distribuzione a partire dal 1888, aveva la redazione e l’amministrazione proprio a Lanciano, in Strada Tribunali n° 28. La stampa era a cura della Tipografia Tommasini. Cfr. Miscia, Il Teatro Fenaroli e le attività musicali cit.

15. Ibidem.

16. Ibidem.

17. Cfr. Mario Quinto Lupinetti, voce Pepe, Vittorio, in Gente d’Abruzzo. Dizionario biografico, Castelli (Te), Andromeda Editrice, 2007, pp. 97-110.

18. Miscia, Il Teatro Fenaroli e le attività musicali cit.

19. Cfr. Ottaviano Giannangeli, voce Gargarella, Giuseppe, in Gente d’Abruzzo. Dizionario biografico, Castelli (Te), Andromeda Editrice, 2007, pp. 235-242.

20. Cfr. Gianfranco Miscia, voce Masciangelo, Francesco, in Gente d’Abruzzo. Dizionario biografico, Castelli (Te), Andromeda Editrice, 2007, p 15.

21. Miscia, Il Teatro Fenaroli e le attività musicali cit.

22. Ibidem.

23. Ibidem.

24. Tale definizione è stata coniata dallo storico britannico Eric Hobsbawm. Cfr. Eric Hobsbawn, Il secolo breve, 1914-1991, Milano, BUR, 2014.

25. Cipollone – Pupillo, Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano cit., p. 15.

26. Pandiani, I luoghi della musica cit., p. 212

27. Le opere di restauro degli anni ’90 cit.

28. Cipollone – Pupillo, Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano cit., p. 108.

29. Ivi, p. 131.

30.«Musicista di solida formazione, Polzinetti si era diplomato in canto, composizione e strumentazione per banda nella “R. Accademia Musicale di Bologna”. A Lanciano aveva esercitato la sua attività professionale istituendo una Scuola Musicale nel 1949 che continuava ad operare ancora nel 1957», in Gianfranco Miscia, Dizionario dei musicisti frentani, <https://www.centromasciangelo.org/dizionarietto-dei-musicisti-frentani/>. Centro Masciangelo.

31. Cipollone – Pupillo, Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano cit., p. 136.

32. Ivi, p. 149.

33. Ibidem.

34. Cfr. < http://www.estatemusicalefrentana.it >. Estatemusicalefrentana

Immagini e inserti

Immagine di testa: Veduta di Vasto (1831) , opera di Gabriele Smargiassi (Vasto, 22 luglio 1798 – Napoli, 12 maggio 1882). Essendo anch’essa città abruzzese, la redazione ha scelto un’opera del pittore della scuola napoletana Gabriele Smargiassi che ritrae la vicina città marittima di Vasto sita in Abruzzo.

Immagini: 1. Ingresso frontale principale del teatro comunale di Lanciano intitolato a Fedele Fenaroli. 2. Veduta dal palco delle balconate del teatro comunale di Lanciano.

Autori e collaboratori

Autore: Matteo Di Cintio.

Revisori: Massimo Salcito; Gianfranco Miscia.

Aggiornamento: 1 marzo 2022

Ipertetesti utili

Sito web del comune di Lanciano; Sito web del Teatro Fenaroli; Centro Masciangelo; Istituto Nazionale Tostiano.


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