Otto Minuetti per Cembalo di Fedele Fenaroli

Fedele Fenaroli, Napoli, Scuola Napoletana

Fonti e analisi degli Otto Minuetti per Cembalo di Fedele Fenaroli


Sommario: Gli otto Minuetti per Cembalo / Del Signor Don Fedele Fenaroli ci sono giunti tramite un’unica fonte, anonima e manoscritta, custodita presso la Biblioteca del Conservatorio di Musica “Verdi” di Milano (Fondo Noseda), priva di datazione. I Minuetti di Fenaroli possono essere considerati miliari per la comprensione della forma minuetto del XVIII secolo a Napoli. La scrittura è in gran parte a due voci (Canto e Basso) mentre dal punto di vista filologico sono presenti alcune cancellature e annotazioni esemplificative di passaggi originali, ritenuti ritmicamente e digitalmente interessanti. Solo negli ultimi anni del secolo scorso vi è stata una riscoperta del repertorio barocco per tastiera ha portato a una revisione delle opere di Fedele Fenaroli e a un recupero di tali opere da un punto di vista discografico.

Parole Chiave: Fedele Fenaroli; Minuetto; Otto Minuetti; Analisi musicale; Clavicembalo; Fortepiano.

Minuetto: Otto Minuetti di Fedele Fenaroli frontespizio.

La fonte manoscritta presso il Conservatorio di Milano

L’unica fonte al momento disponibile della raccolta di minuetti di Fedele Fenaroli è quella custodita presso la Biblioteca del Conservatorio di Musica “Verdi” di Milano (Fondo Noseda), databile tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo.

Il titolo sul primo foglio recita Minuetti per Cembalo / Del Signor Don Fedele Fenaroli. Il documento è redatto in forma manoscritta e anonima. Dopo il titolo sono presenti altre due annotazioni a mano, dal tipo di grafia presumibilmente posteriori alla stesura del manoscritto stesso: «ad uso di D. Del Grande[y]» e «f. 2». Quest’ultima sigla potrebbe far riferimento al fiorino ossia mezzo scudo nuovo austriaco, moneta effettivamente circolante a Milano tra il 1822 e il 1825, definendo di conseguenza il costo per l’allievo della copia dedicatagli.

Lo spartito presenta una scrittura in gran parte a due voci (Canto e Basso), con rare situazioni armoniche (in genere a tre parti) e poche informazioni esecutive, come alcuni abbellimenti.

Codice identificativo OPAC SBN: IT\ICCU\MSM\0138958

Biblioteca del Conservatorio di musica Giuseppe Verdi – Milano, Fondo Noseda, Noseda R.40.19

Il Minuetto nella Napoli del XVIII secolo

Si tratta di una forma musicale e coreutica di straordinario successo in tutta Europa, nata in Francia alla fine del XVI secolo. Il termine deriva dalla formula pas menu, ossia piccolo passo. Il minuetto ebbe a Napoli una particolare rilevanza, anche a causa della forte influenza francese nelle vicende politiche e nei fenomeni socio-culturali del Regno delle Due Sicilie intorno alla seconda metà del XVIII secolo.

La realizzazione coreutica del minuetto è minuziosamente descritta in due trattati dell’epoca stampati a Napoli in pieno Settecento, Dufourt1 e Magri2, che ne testimoniano l’importanza e la diffusione.

Il minuetto era infatti un importante mezzo di visibilità sociale per le classi dell’alta borghesia e della nobiltà.

Pur essendo evidente il riferimento a quel genere d’intrattenimento sociale, non sono emersi, all’analisi delle fonti, elementi utili per ipotizzare un’origine oppure un utilizzo orchestrale di tali composizioni, considerate le attività musicali tenute dal Fenaroli in importanti ambienti nobiliari. È infatti documentato il suo pluriennale rapporto professionale con la Nobile Accademia di Musica dei Cavalieri in qualità di direttore d’orchestra3.

Descrizione analitica del minuetto: gli Otto Minuetti di Fedele Fenaroli

La disposizione di scrittura della raccolta è quella tipica italiana, barocca e galante, dei secoli XVII – XVIII: tutte le composizioni hanno inizio nel recto della pagina precedente, e si concludono nel verso della pagina successiva. Questo accorgimento risolve il problema di eventuali voltate delle pagine nel corso dell’esecuzione.

La raccolta ha scopi e usi di natura prettamente didattico-musicali alla tastiera: riconoscimento e uso di tonalità, semplici formule ritmiche metriche, concatenazioni standardizzate armoniche, movimenti e sincronizzazione delle mani a due voci, sono gli elementi che confortano questa tesi.

Le brevi composizioni testimoniano comunque l’utilizzo di almeno due formule ritmico-metriche riconducibili a coeve forme coreutiche di minuetto. Nell’esposizione delle frasi musicali, di durata variabile di caso in caso (da 8 a 13 battute), sono infatti presenti figure in ritmo anacrusico: ossia, con prima battuta “in levare”, Minuetti [V] e [VI]; oppure in ritmo tetico, ossia battuta completa (tutte le restanti composizioni).

Le formule melodiche e armoniche utilizzate documentano soluzioni standardizzate tipiche delle scale maggiori e minori tratte dalla raccolta dei Partimenti.

La forma musicale degli Otto Minuetti è sempre bipartita (sezioni A-B, B-A), con modulazioni standardizzate nella quasi totalità dei casi, dalla tonalità d’impianto alla dominante e viceversa.

Le singole composizioni non posseggono una originale numerazione o titolo, né riportano specifiche indicazioni dinamiche.

L’ordine di successione delle composizioni tiene conto della lunghezza dei singoli brani, in modo che venga rispettata la successione recto e verso descritta in precedenza. Tranne che nel caso dei Minuetti [II] e [III], coesistenti nella stessa coppia di pagine, la disposizione dei brani è sempre la medesima, dalla pagina di sinistra a quella di destra.

Questo assetto del manoscritto permette la disposizione di 8 minuetti in 14 facciate anziché 16, riservando le rimanenti due del fascicolo alla coperta della raccolta e alla quarta della medesima.

Analisi specifica dei singoli minuetti

Seguono le specifiche caratteristiche principali descritte in tonalità, tempo, numerazione e parti.

[Minuetto I] in mib maggiore, tempo 3/4

Forma bipartita rispettivamente di 11 e 12 battute ciascuna.

Prima parte: da mib maggiore a sib maggiore (dominante della tonalità d’impianto).

Seconda parte: da sol minore (relativa di do minore) a mib maggiore.

[Minuetto II] in mib maggiore, tempo 3/4

Forma bipartita rispettivamente di 10 e 8 battute ciascuna.

Prima parte: da mib maggiore a sib maggiore (dominante della tonalità d’impianto).

Seconda parte: da sib maggiore a mib maggiore.

[Minuetto III] in sib maggiore, tempo 3/4

Forma bipartita rispettivamente di 8 e 8 battute ciascuna.

Prima parte: tonalità d’impianto in sib maggiore.

Seconda parte: da fa maggiore (dominante della tonalità d’impianto) a sib maggiore.

[Minuetto IV] in sib maggiore, tempo 3/4

Forma bipartita rispettivamente di 10 e 12 battute ciascuna.

Prima parte: tonalità d’impianto in sib maggiore.

Seconda parte: da sib minore (ottenuta con la trasformazione della terza maggiore della tonalità d’impianto, re, in terza minore, reb) a sib maggiore.

[Minuetto V] in sol maggiore, tempo 3/4

Forma bipartita rispettivamente di 8 e 8 battute ciascuna.

L’incipit è in ritmo anacrusico.

Prima parte: da sol maggiore a re maggiore (dominante della tonalità d’impianto).

Seconda parte: da la minore (dominante della dominante della tonalità d’impianto) a sol maggiore.

[Minuetto VI] in sib maggiore, tempo 3/4

Forma bipartita rispettivamente di 8 e 8 battute ciascuna.

L’incipit è in ritmo anacrusico.

Prima parte: tonalità d’impianto in sib maggiore.

Seconda parte: dalla dominante di do minore (sol minore) a sib maggiore.

[Minuetto VII] in sol maggiore, tempo 3/4

Forma bipartita rispettivamente di 6 e 8 battute ciascuna.

Prima parte: da sol maggiore a re maggiore (dominante della tonalità d’impianto).

Seconda parte: da re maggiore a sol maggiore.

Linea della mano sinistra (Basso) realizzata nella forma di terzine da basso albertino (ossia: l’accordo viene eseguito in arpeggio nei tre suoni principali della fondamentale, terza e quinta).

Si notano nella seconda parte una serie di cancellature nella parte del Basso, presumibilmente al fine di risolvere la difficoltà tecnica relativa all’esecuzione delle terzine contro la linea melodica del Canto della mano destra.

[Minuetto VIII] in sol maggiore, tempo 3/4

Forma bipartita rispettivamente di 6 e 8 battute ciascuna.

Prima parte: da sol maggiore a re maggiore (dominante della tonalità d’impianto).

Seconda parte: da re maggiore a sol maggiore.

Anche in questa composizione si nota la presenza della figurazione in basso albertino alla mano sinistra.

Alle difficoltà tecniche già presenti nel minuetto precedente, se ne aggiunge un’altra tipicamente di stile galante: ossia l’incrocio della mano destra sulla mano sinistra, portandosi la prima nella tessitura che è tipica del Basso anziché del Canto.

Le trascrizioni moderne degli Otto Minuetti

A differenza della quasi totalità delle opere di Fenaroli, cadute nell’oblio in buona parte già prima della scomparsa del compositore lancianese, gli otto Minuetti hanno avuto un’intensa seppur breve fase di riscoperta in età moderna, per l’esattezza tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.

Tale fase di rinascita, legata a un più generale fenomeno della riscoperta di musicisti e repertori sino ad allora ritenuti ‘minori’, è stata però effimera. Della durata di poco più di dieci anni e circoscritta a tre sole opere per strumento a tastiera, il tentativo, benché interessante, non ha di fatto portato ad una effettiva valorizzazione delle opere di Fedele Fenaroli.

La collana Carisch “Compositori Antichi Italiani per Pianoforte”

La casa editrice Carisch di Milano promosse e organizzò tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento l’idea di una serie di pubblicazioni dedicata a compositori italiani del XVIII secolo, le cui opere venivano trascritte e adattate per lo strumento a tastiera più in voga in quegli anni, ossia il pianoforte.

La pubblicazione rientrava all’epoca nel più generale fenomeno nazionale di riscoperta del repertorio barocco italiano per tastiera, ritenuto in precedenza minore. Pubblicazioni simili a quella della Carisch andavano incontro alla domanda di nuove edizioni moderne a stampa, da utilizzarsi essenzialmente nei programmi didattici per pianoforte.

La revisione di Carlo Zecchi e Hans Fazzari

Per queste pubblicazioni la Carisch si avvalse della collaborazione di un celebre direttore d’orchestra e pianista dell’epoca, Carlo Zecchi (1903-1984).

Zecchi, come scrisse nella prefazione, considerava in genere le opere per tastiere del Settecento italiano, e quelle di Fenaroli in particolare, degne di essere confrontate con analoghe composizioni di musicisti storicamente riconosciuti.

Con la collaborazione di un altro pianista e revisore, Hans Fazzari, Zecchi dedicò perciò due fascicoli a Fenaroli.

Quella degli otto minuetti fu la prima, datata 19685.

Zecchi e Fazzari intervennero pesantemente nella trascrizione, aggiungendo indicazioni tipicamente pianistiche e romantiche: dall’uso del pedale al fraseggio d’ispirazione romantica, oltre a ‘completare’ una serie di concatenazioni armoniche ritenute non chiare oppure inefficaci nella scrittura originale.

Anche circa l’interpretazione degli abbellimenti (acciaccature e trilli) il duo asservì ad una lettura tipicamente romantica la fonte originale, con ovvie conseguenze interpretative.

Il numero di copie di questa pubblicazione tuttora censite nelle biblioteche dei Conservatori di Musica nazionali è comunque di particolare consistenza. Ciò documenta un oggettivo successo di vendita, in quanto la raccolta, come s’è già detto, fu in uso nei programmi didattici di pianoforte dei Conservatori di Musica, in particolare negli anni Settanta.

Registrazioni audio degli otto Minuetti

Quale logica conseguenza della pubblicazione musicale, anche l’imprenditoria della riproduzione sonora, tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta del Novecento, fu toccata da uno sporadico interesse circa il recupero di repertori alternativi a quelli usuali della grande storia musicale nazionale ed europea.

Omaggio a Fedele Fenaroli di Antonio Piovano

In quel generale clima di differenziata proposta discografica emerge la figura del pianista, compositore e ricercatore abruzzese Antonio Piovano (1930).

Piovano, negli anni Settanta, inizia a indagare su compositori e repertori musicali del territorio regionale fino a quel momento in buona parte completamente dimenticati. Con un approccio di natura essenzialmente pratico, e con indubbie capacità comunicative, Piovano riesce ad attirare l’attenzione dei media locali su tali compositori: è rimasta celebre una sua trasmissione radiofonica realizzata per Radio Tre Abruzzo, prevista all’inizio in dodici puntate settimanali, e giunta invece alla fine del programma a oltre cento episodi.

Piovano si è particolarmente dedicato a Fenaroli, con la concertazione ed esecuzione moderna di opere sacre, la pubblicazione di libri, articoli e di alcune partiture, e infine con un’incisione sonora tutta dedicata al maestro lancianese.

Quest’ultima venne realizzata nel 1979 grazie al patrocinio finanziario della Regione Abruzzo e portò alla realizzazione di un LP corredato da un ampio inserto, dedicato a notizie di carattere generale dell’esponente di punta settecentesco della Scuola Napoletana. La registrazione, anche se inevitabilmente datata, contiene anche l’incisione al pianoforte degli otto minuetti, per la quale Piovano utilizzò l’edizione della Carisch6.
Insieme allo Stabat Mater e a poche altre composizioni, gli otto minuetti rappresentano in conclusione un raro caso di effimero interesse nel ventesimo secolo, sebbene oggettivo, per le opere di Fedele Fenaroli.

Partitura di un minuetto di Fedele Fenaroli


Fonti e note al testo

Bibliografia

1. Giambattista Dufort, Trattato del Ballo Nobile, Napoli, Felice Mosca, 1728.

2. Gennaro Magri, Trattato teorico-prattico di Ballo, Napoli, Vincenzo Orsino, 1779.

3. Nello specifico, direttore dell’orchestra principale dell’Accademia, dal 1782 al 1791. Cfr, Lucio Tufano, “Fenaroli e la Nobile Accademia di Musica dei Cavalieri”. In Fedele Fenaroli. Il didatta e il compositore, atti del convegno nazionale (Lanciano, 15-16 novembre 2008), a cura di Gianfranco Miscia, prefazione di Guido Salvetti, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2011, pp. 143-169.

4. «Si potrebbe al più  ipotizzare un certo nesso di parentela tra il terzo stile galante e mozartiano e gli 8 Minuetti in questione». Nella Prefazione al fascicolo, cfr. voce successiva.

5. Fedele Fenaroli, Otto Minuetti per Pianoforte, revisione a cura di Carlo Zecchi e Hans Fazzari. Milano, Carisch, 1968.

6. Antonio Piovano, Omaggio a Fedele Fenaroli, L’Aquila-Pescara-Chieti-Teramo, Regione Abruzzo, 1979, LP 33 giri, con inserto cartaceo.

Bibliografia consigliata

  1. Siegfried Gmeinwieser, Fenaroli, Fedele | Grove Music (oxfordmusiconline.com)
  2. Meredith Ellis Little, Minuet | Grove Music (oxfordmusiconline.com)
  3. Gianfranco Miscia, Fedele Fenaroli il didatta e il compositore – LIM

Immagini e inserti:

Immagine di testa: Pescatori nella baia di Napoli di Josef Rebell (1820).

Immagini: 1. Prima pagina con dicitura “Minuetti per Cembalo /Del Signor Don Fedele Fenaroli”; 2. Prima pagina del Minuetto [I] di Fedele Fenaroli.

Autori e collaboratori:

Autore: Massimo Salcito

Revisori: Matteo di Cintio; Gianfranco Miscia.

Ultimo aggiornamento:

1 Gennaio 2022

Ipertetesti utili:

Minuetti per Cembalo | Del Sig. D.n Fedele Fenaroli | Conservatorio “G. Verdi” di Milano



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