Francesco Antonio Fenaroli (Lanciano marzo 1692 – ivi, ante 1738)

Porto Granatello di Portici di Josef Rebell (1818)

Maestro di Cappella ad Atri e Lanciano nel sec. XVIII e padre di Fedele Fenaroli. Origini dei  Fenaroli e insediamento in Abruzzo del ramo di Lanciano


Sommario: Il testo intende fornire le notizie sulla vita e sulle opere di Francesco Antonio Fenaroli, padre del più celebre Fedele. Per ricostruire la vita sono state utilizzate le poche fonti bibliografiche e archivistiche esistenti, mentre per l’individuazione delle opere sono stati fondamentali i libretti delle azioni sacre conservate nella Biblioteca Comunale di Lanciano. Pochissime sono le opere manoscritte note, solo alcune sono state pubblicate a stampa, e al momento non esistono incisioni discografiche di alcun tipo.

Parole Chiave: Francesco Antonio Fenaroli; Fedele Fenaroli; Famiglia Fenaroli; Lanciano; Atri; Vasto.

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L’ambiente familiare di Francesco Antonio Fenaroli

La famiglia Fenaroli, originaria di Bergamo, si trasferisce a Lanciano già a partire dal XVI secolo grazie agli scambi commerciali che avvenivano durante le fiere di giugno e settembre nella città frentana: occasioni annuali che permettevano il contatto con le altre regioni della penisola e con le coste dell’altra sponda dell’Adriatico. I Fenaroli erano originari di Tavernola Bergamasca, sul Lago d’Iseo. «Messer Camillo» fu l’avo capostipite dei Fenaroli di Lanciano. La famiglia aveva antiche origini nobiliari risalenti al XIII secolo, e il cognome etimologicamente ha alla sua base la parola “fieno” da cui chiaramente deriva, ovvero «fienaroli»: a rimarcare la loro attività specifica nel commercio del fieno. La famiglia poi ampliò i suoi interessi economici producendo panni di lana e manufatti in ferro oltre alla gestione dei dazi del sale e dei tributi nel bresciano. Avendo stretti rapporti con Venezia certamente Lanciano era una località conosciuta dai Fenaroli oltre che da altre famiglie bergamasche dedite al commercio e poi insediatesi in Abruzzo.  Per quanto noto il capostipite non aveva una situazione economica florida, ma negli anni il ramo lancianese si era consolidato e anche attraverso matrimoni con altre famiglie benestanti, i Fenaroli erano arrivati a ricoprire importanti ruoli fino a diventare giudici a contratti o Regi credenzieri dei Regi fondaci dei Sali della città1

Degli esponenti della famiglia solo Francesco Antonio Fenaroli sceglie la professione musicale, arrivando a ricoprire l’importante incarico di Maestro di Cappella della Santa Casa del Ponte di Lanciano. Tra i dieci figli di Giuseppe Antonio, padre di Francesco Antonio, vi sono anche due sorelle, Anna e Casimira, che entrano nell’ordine conventuale delle Clarisse2. Lo conferma un documento dei beni dotali delle religiose datato 1716 che peraltro cita la badessa del tempo, suor Anna Cappuccini3. Sappiamo anche che agli inizi del Settecento il convento delle Clarisse di Penne comprendeva circa 40 suore4, mentre quello di Lanciano nel 1753 comprendeva 37 suore, 2 educande e 14 converse5. Questa situazione giustifica il legame del compositore con le Clarisse di Penne e Lanciano. Teniamo conto che già prima della morte di S. Francesco in Abruzzo si costituisce una Custodia francescana denominata appunto «Custodia Pennensis Provinciae Terrae Laboris», alla dipendenza di quella di Napoli fino al 1230, quando diventa Provincia autonoma. Peraltro la Provincia Pennensis in Abruzzo comprendeva, al confine Sud, anche Lanciano e Palena6. Altri elementi da prendere in considerazione mettono in luce legami familiari e personali con la nobiltà del tempo, testimoniati dal matrimonio di Francesco Antonio con l’ereditiera Virgilia Coculli Agricoletti di Vasto; oppure fanno riferimento al rapporto materno con il Sud della penisola, verso la capitale del Regno, essendo la madre Eleonora Perrini di origini napoletane. I coniugi avranno sette figli, diversi morti prematuramente, tra questi il dottor Giuseppe (1727) e il reverendo Carlo (1733)7.

L’attività artistica di Francesco Antonio a Lanciano, primo musicista dei Fenaroli

Purtroppo non sappiamo nulla sulla formazione e sugli inizi dell’attività paterna, ma possiamo supporre che egli fu in contatto con coloro che operarono in città agli inizi del Settecento. Lanciano aveva una consolidata attività musicale da secoli soprattutto per la presenta della Cappella Musicale della Santa Casa del Ponte8. Sulla produzione artistica, il poco che sappiamo lo ricaviamo soprattutto dalla produzione librettistica, capace di restituirci notizie interessanti su alcune delle sue opere. Se questi dati certi si mettono in corrispondenza con le poche notizie biografiche emergono degli elementi significativi. 

Cominciamo dalla nomina a Maestro di Cappella della cattedrale. Nei libretti del 1713 e del 1716 Francesco Antonio è ancora definito Maestro di Cappella di Atri. In effetti l’incarico a Lanciano viene deliberato solo il 26 maggio 1714. Dai regesti Marciani sappiamo che9:

Emanuele Fenaroli fa mettere agli atti del notaio [Simone Peschio di Lanciano] la risoluzione presa il 26 maggio corrente dal Consiglio della Città che, in sostituzione del defunto Lorenzo Rotellini, ha nominato Maestro di Cappella suo fratello Francesco Antonio attualmente Maestro di Cappella della Cattedrale di Atri […] Già le Sig.rie Vre sanno che il mag.co Lorenzo Rodellini Maestro di Cappella della Santa Casa di nostra Sig.ra del Ponte è già passato da questa all’altra vita, e deve farsi nova elettione, acciò detta Santa Casa sia ben servita, e con quella attenzione e puntualità si deve. E perché l’Altezza Serma Sig. Marchese del Vasto Padrone desidera il servizio di essa Sta Casa, è sua volontà che si eligga il mco Franco Anto Finarola quale si ritrova attualmente per Maestro di Cappella in Atri, sì per essere della Padria, come per essere habile ad una tal carica, sì come anche le Sigrie Vre hanno inteso da una lettera scritta da detta Altezza Padrone al Sr Giuseppe Rosati Ricci luogotenente di questa Città, e letta alle Sigrie vre, dove esprime i suoi sentimenti per il zelo tiene verso detto luogo pio; per lo che vedono che risolvano, et ognuno dica il suo parere. […]

Questo documento è estremamente importante, perché oltre a confermare l’incarico di Francesco Antonio ad Atri, fa emergere un chiaro legame con gli Avalos, feudatari del Vasto; e quindi relazioni che poi si confermeranno con alcune delle famiglie più importanti del tempo. Non può essere un caso che Francesco Antonio sia a servizio degli Acquaviva di Atri e degli Avalos marchesi di Vasto, entrambi con ampi possedimenti non solo in Abruzzo e i cui servigi sono costantemente ricordati anche nei citati libretti. Questo legame con la nobiltà è ancor più particolare in una città come Lanciano, che aveva avuto un retaggio di tutt’altro tipo e che storicamente ha sempre contrastato ogni forma di potere baronale.

Certamente poi si impongono le qualità artistiche, e Francesco Antonio si radica anche nella cittadina frentana. Lo dimostrano le richieste di lezioni private che provengono dalle famiglie di Lanciano. Sappiamo infatti che nel 1715 Francesco Antonio stipula un contratto con Orazio Giovenco di Tocco: «impegnandosi a tenere il dodicenne figlio Gabriele in casa sua per otto anni dandogli da mangiare e insegnandogli la musica dietro compenso di D. 10 l’anno per i primi 4 anni solamente»10

Altro legame importante è quello con le confraternite laicali. Nel libretto del 1729 la dedica è fatta alla «Compagnia della morte, eretta nella medesima città, sotto la protezione del glorioso S. Filippo Neri» di Lanciano. Si tratta della plurisecolare Arciconfraternita della Morte e Orazione della città frentana, fondata nel 1608 e che nasceva come associazione esclusiva di «gentiluomini». Essa ebbe molto peso nelle vicende sociali e culturali della città, soprattutto in ambito musicale. Ancora oggi ha tra i suoi compiti specifici la preparazione della processione del Venerdì Santo, nella quale risuonano le musiche del compositore lancianese Francesco Masciangelo, punto di riferimento nella musica abruzzese dell’Ottocento11. Francesco Antonio Fenaroli si era quindi inserito in maniera decisiva anche nell’elite della città. 

Riepilogando i dati finora emersi possiamo sicuramente affermare che Francesco Antonio Fenaroli raggiunge i suoi primi traguardi professionali in Atri, diventando Maestro di Cappella dal 1713 almeno fino al 1716, anche se nel frattempo, a partire dal 1714, assume lo stesso incarico a Lanciano, ruolo che mantiene fino alla fine della sua esistenza. Dal quadro tracciato emerge un legame chiaro con Vasto12; con la plurisecolare dinastia degli Acquaviva estintasi nel 175713; e con Penne, già citata per gli insediamenti dei Francescani, a capo della Provincia Farnesiana abruzzese e delle dipendenze principali di Campli e Ortona. Insomma, in qualche modo le vicende di Francesco Antonio ricompongono realtà abruzzesi diverse tra loro, dai grandi stati feudali (Vasto), alle città commerciali (Lanciano) e alle vescovili (Chieti)14

Lanciano è, per Francesco Antonio, certamente centrale nel suo impegno artistico fino alla morte databile intorno al 1738, poiché a quella data la moglie risulta già vedova15. D’altra parte, sono del 1733 le sue ultime opere conosciute, mentre nel 1741 diventa Maestro di Cappella Domenicantonio Rotellini. Si tratta quindi di circa 25 anni di attività dei quali rimane ben poco dal punto di vista della produzione musicale16

Le opere di Francesco Antonio Fenaroli

La possibile ricostruzione delle opere composte si basa essenzialmente sulle notizie relative ai libretti stampati in ambito di musica sacra. Non essendoci fonti significative di altro tipo, il catalogo è inevitabilmente parziale. Sulla base di quanto detto, possiamo suddividere la produzione in azioni sacre e musica strumentale come di seguito indicato. L’ordinamento delle opere è di tipo cronologico.

Azioni sacre

1713

1. Il trionfo adriatico, per la disfatta de’ Saraceni sotto la protezione della gloriosa Vergine e Martire S. Reparata, protettrice della città di Atri. Seranata sacra da cantarsi nel duomo di d. città, in memoria di sì vasto trionfo. Scherzo drammatico del signor Simone Sorricchio, dedicato all’illustrissimi signori del governo della città di Atri. Musica del sig. Francesco Finarola, maestro di cappella di Atri.

Napoli, per Paolo Severini, 1713. In 16°, pp.16.

Raffaele Tiboni17, scheda n.18. Biblioteca Comunale di Lanciano (BCL), fondo Cappuccini di Lanciano. Poesie Varie XXIII (2.IV.45).

1716

2. La viva fede della città di Atri. Oratorio sacro per S. Reparata. Dramma di Simone Sorricchio, dedicato all’illustrissimi signori del governo di detta  città. Musica del signor [aggiunto a penna] Francesco Finarola, maestro di cappella di Atri.

Napoli, stamperia di Domenico Roselli, 1716. In 16°, pp.16.

Raffaele Tiboni, scheda n.19. BCL, fondo Cappuccini di Lanciano. Poesie Varie (2.IV.45).

1729

3. Serenata a due voci da cantarsi nella Ill.ma città di Lanciano. La sera del dì 3 luglio 1729 ad onore delle anime purganti dei defunti Fratelli della venerabile Compagnia della morte, eretta nella medesima città, sotto la protezione del glorioso S. Filippo Neri dedicata al merito egregio del molto illustre signor Biagio Maria De Nardis dottor dell’una e dell’altra legge e patrizio del Vasto. Musica del Sig. Francesco Antonio Finarola maestro di cappella dell’istessa illustrissima città di Lanciano, e virtuoso dell’Alt. Serv. del Vasto.

Chieti, Terzani, 1729. In 16°, pp. 8.

Raffaele Tiboni, scheda n.296. BCL, fondo Cappuccini di Lanciano. Poesie Varie XIII (1.IV.35) e Vari Drammi XVIII (1.IV.32).

4. Le glorie di S. Chiara nella sconfitta de’ Mori. Oratorio da cantarsi nella chiesa delle reverende monache dell’illustrissima città di Lanciano nel dì 12 agosto 1729. Dedicato alla medesima gloriosissima Madre da suor Rosalia Fiore Castiglione, badessa, e monache di detto monistero. Musica del signor Francesco Antonio Finarola maestro di cappella dell’insigne cattedrale di detta città e Virtuoso di Sua Altezza di Pescara e Vasto.

Chieti, Terzani, 1729. In 16°, pp.8.

Raffaele Tiboni, scheda n.295. BCL, fondo Cappuccini di Lanciano. Poesie Varie XXIII (2.IV.45).

1730

5. Le glorie di S. Chiara nella sconfitta de’ Saracini. Oratorio, da cantarsi dalle reverende monache del monistero di S. Chiara dell’illustrissima città di Penne, nel celebrar esse il la loro chiesa il dì festivo di detta santa, nell’anno 1730. Dedicato alla medesima gloriosissima S. Madre. Musica del sig. Francesco Antonio Finarola, maestro di cappella della cattedrale di Lanciano.

Chieti, Ottavio e Giustino Terzani, 1730. In 16°, pp. 17.

Raffaele Tiboni, scheda n.358. Cantato a Lanciano nel 1729 col titolo Le glorie di S. Chiara nella sconfitta de’ Mori. BCL, fondo Cappuccini di Lanciano. Poesie Varie XIII (1.IV.35).

6. Il merito coronato di S. Chiara. Oratorio per musica del dottor signor Nicodemo Vizzara, accademico de Celati, da cantarsi nella chiesa delle reverende monache dell’illustrissima città di Lanciano nel dì 12 agosto 1730 Dedicato da suor Rosalia Fiore Castiglione, badessa, e monache di detto monistero alla medesima gloriosa madre. Musica del signor Francesco Antonio Finarola maestro della metropolitana chiesa di detta città.

Napoli, s.n.t., 1730. In 16°, pp.16.

Raffaele Tiboni, scheda n. 297. BCL, fondo Cappuccini di Lanciano. Poesie Varie XXIII (2.IV.45).

7. Serenata da cantarsi nel solenne triduo che si celebra dal venerabile monistero de’ PP. Cappuccini dell’illustrissima città di Chieti, in onore del B. Fedele da Sigmariga, sacerdote dell’Ordine medesimo, prefetto delle Missioni nella Rezia, e protomartire della Sacra Congreg. de Propaganda Fide. Dedicata all’illustrissimo e reverendissimo monsignor Fra’ Filippo Valignani, arcivescovo e conte della stessa città. Poesia del dottor Domenico Ravizza, patrizio della città di Lanciano. Musica del  sig. Francesco Antonio Finarola, maestro di cappella nella cattedrale di essa città di Lanciano.

Chieti, Terzani, 1730. In 16°, pp.10.

Raffaele Tiboni, scheda n.60. BCL, fondo Cappuccini di Lanciano. Poesie Varie XXI (1.IV.27).

8. Per la beatificazione del gran servo di Dio Fedele da Sigmaringa, sacerdote cappuccino, prefetto delle missioni nella Rezia e della sacra Congreg: de Prop. Fide glorioso protomartire. Oratorio, da cantarsi nel solenne triduo, che si celebra ad onore del beato nel ven: monistero de’ P.P. Cappuccini dell’Illustrissima città di Chieti. Dedicato all’illustrissimo signor marchese D. Tommaso de Torres, preside e governatore dell’armi nella provincia di Apruzzo citra. Poesia del dottor sig: Domenico Ravizza, patrizio della città di Lanciano. Musica del sig: Francesco Antonio Finarola, maestro di capp: nella cattedrale di essa città di Lanciano18.

Chieti, Terzani, 1730. In 16°, pp.19.

Raffaele Tiboni scheda n.59. BCL, fondo Cappuccini di Lanciano. Poesie Varie XIV (1.IV.36). 

Zuccarini attribuisce erroneamente l’oratorio a Fedele anziché a Francesco Antonio Fenaroli.

1732

9. La verginità trionfante nei cimenti del senso. Oratorio da cantarsi dalle M.RR. Monache di S. Chiara dell’illustrissima città di Penne nella loro chiesa a’ 12 agosto 1732, per l’annua ricorrente festività della serafica Vergine S. Chiara. dedicato dalle medesime all’augustissimo Sacramento dell’Altare. Musica del signor Francesco Finarola.

Napoli, s.n.t., 1732. In 16°, pp.18.

Raffaele Tiboni, scheda n.363. BCL, fondo Cappuccini di Lanciano. Poesie Varie (1.IV.43).

1733

10. La morte gloriosa. Oratorio per l’annua ricorrente solennità della serafica Madre S. Chiara da cantarsi nell.ill. città di Penne. Dalle molte rev. monache, arrollate sotto il di lei serafico Manto. Dedicato all’augustissima Vergine Maria. Musica del sig. Francesc’Antonio Finarola.

Chieti, Ottavio Terzani, 1733. In 16°, pp.18.

Raffaele Tiboni, scheda n. 364. BCL, fondo cappuccini di Lanciano.Orat. (1.IV.43).

11. Cantata pastorale per l’arrivo fatto nella città di Lanciano dall’eminentissimo e. reverendiss. sig. Cardinal Acquaviva. Musica di Francesco Antonio Finarola, maestro di cappella nella metropolitana di detta città e dal medesimo al suddetto Em. Principe consagrata. Poesia di Domenico Ravizza.

Chieti, Terzani, 1733. In 16°, pp.12.

Raffaele Tiboni, scheda n.298. 

12. L’Umiltà esaltata. Dramma sacro da cantarsi nella metropolitana Chiesa dell’illustrissima città di  Chieti ad onore del gloriosissimo S. Giustino vescovo, e protettore della medesima.

Chieti, Ottavio Terzani, 1733; 22 pp.  18.

pers. e int.: Chieti – Saverio De Petris tenore, Umiltà – Matteo De Arcangelis contralto, Fama – Ubaldo Stella soprano, Oblio – Francesco Antonio, baritono. 

Si noi che in questo libretto Francesco Antonio figura come cantante.

Biblioteca Comunale di Lanciano, fondo Cappuccini di Lanciano.

Musica strumentale

1734

13. Credo a 4 voci con violini, ms.

Biblioteca Diocesana Lanciano, fondo Fenaroli19.

Citato anche in un inventario delle musiche realizzato nel 1874 da Filippo Sargiacomo, consigliere della Congregazione di Carità20

1737

14. Antiphona e Inno per Santa Chiara21.

Senza Data

15. Salmo, Beati omnes, copia .

Conservato nel Conservatorio di S. Cecilia22 di Roma.

16. Salmo Credidi a quattro voci con violini e senza.

Conservato nel Conservatorio di S. Cecilia di Roma.


Fonti e note al testo

Bibliografia

 1. Cfr. Giovanni Fenaroli, La famiglia Fenaroli da Tavernola Bergamasca a Lanciano in Fedele Fenaroli. Il didatta e il compositore a cura di  Gianfranco Miscia, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2011 (Strumenti della ricerca musicale, collana della Società Italiana di Musicologia, 16), pp. 111-119.

 2. Fedele Fenaroli. Studi, documenti, testimonianze a cura di Mario Lanci, Amministrazione Comunale, Lanciano 1980 (in occasione del 250° anniversario della nascita). A p. 10 si riportano i nomi di Costanza e Casimira.

3. Dichiarazione di Eleonora Perrini, Archivio Storico Diocesano di Lanciano, Titolo VII – A/30, 1689-1867, fasc. 10.

4. Aleardo Rubini, Penne in L’Abruzzo nel Settecento, Ediars, Pescara, 2000, pp. 337-350.

5.  Anna Maria De Cecco – Miria Ciarma Tranquilli, Cultura alimentare attraverso le platee dei beni del monastero di S. Domenico in Chieti (secolo XVIII) e di Santa Chiara di Lanciano, in Gli archivi per la storia dell’alimentazione,  Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, Roma 1995, pp. 1373-1401 (Pubblicazione degli Archivi di Stato, 34).

6.  Francescani in Abruzzo. Origine, storia ed attualità a cura di Virgilio Di Virgilio – Nicola Petrone – Virgilio Di Sante, Stampa Grafica80, Pescara, 2002, pp. 5-6.

7. Giovanni Fenaroli; Gianfranco Miscia, Genealogia della famiglia Fenaroli. Ramo di Lanciano in Fedele Fenaroli. Il didatta e il compositore a cura di  Gianfranco Miscia, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2011 (Strumenti della ricerca musicale, collana della Società Italiana di Musicologia, 16), pp. 59-74.

8. Per ulteriori informazioni, cfr. Tabella 1. Elenco dei maestri di cappella e musicisti a Lanciano nel 1700 in Fedele Fenaroli. Il didatta e il compositore a cura di  Gianfranco Miscia, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2011 (Strumenti della ricerca musicale, collana della Società Italiana di Musicologia, 16), pp. 17-27.

9.  Regesti Marciani, vol. VII, pp. 208-209.  Marciani indica la data 29 maggio 1714, ma in realtà il documento è del 3 giugno.

10.  Regesti Marciani, vol. VII, pp. 221-224.

11. Per un approfondimento sull’Arciconfraternita e sulle relative attività musicali cfr. Quattrocento anni dell’Arciconfraternita della Morte e Orazione sotto la protezione di San Filippo Neri. Lanciano, Arciconfraternita della Morte e Orazione, 2008.

12.  I rapporti tra musicisti delle città di Lanciano e Vasto sono di molto precedenti, e risalgono al Cinquecento: grazie a Orazio Crisci, allievo del lancianese Ippolito Sabino. E continuano nel Seicento, con Orazio Griffi e altri musicisti, cfr. Luigi Di Tullio, L’eco della storia. la musica in S. Maria Maggiore in Nostra Signora del Vasto. Per una storia della chiesa di Santa Maria Maggiore, Il Torcoliere, Vasto, 2001, pp.102-127.

13. Cfr. Adelmo Marino, L’Abruzzo nel Settecento in L’Abruzzo nel Settecento, Ediars, Pescara, 2000, p.21.

14. Le definizioni sono riprese da Raffaele Colapietra, Itinerario storico abruzzese, Casa Editrice Carabba, Lanciano, 2002.

15.  Lanciano, Parrocchia di S. Lucia, Stato delle anime del 1738, famiglia CIV. Documento riportato integralmente nel volume Fedele Fenaroli. Studi, documenti, testimonianze a cura di Mario Lanci, Amministrazione Comunale, Lanciano, 1980 (in occasione del 250° anniversario della nascita), p. 29.

16. Una stranezza, se pensiamo che, al contrario, del figlio Fedele si conserva invece molto, pur avendo quest’ultimo operato tutta la vita a Napoli, e non avendo mai ricoperto incarichi istituzionali in Abruzzo.

17.  Raffaele Tiboni fu bibliotecario e Soprintendente Bibliografico d’Abruzzo e Molise dal 1952 al 1960. Il dattiloscritto con le schede dei libretti è conservato nella Biblioteca dell’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona.

18.  Mario Zuccarini, Drammi sacri, azioni sacre, oratorii, cantate e inni sacri in Abruzzo dal secolo XVII al XX,  Amministrazione Provinciale, Chieti, 1984, p. 40.

19. Cfr. Andreina Costantini, I manoscritti musicali dell’archivio della cattedrale di Lanciano, Tesi di laurea, Università di Bologna (DAMS), a. a. 1978-1979, Relatore Franco Alberto Gallo, p. 61.

20. Filippo Sargiacomo, Inventario di tutte le musiche tanto di funzioni Chiesastiche, quanto di Sinfonie, di pertinenza della Congregazione di Carità, per uso del Coro dei Musici che presta servizio nel Tempio di Nostra Donna del Ponte (dicembre 1874), Archivio Privato Sargiacomo, Lanciano. 

21.Francesco Antonio Fenaroli, Antiphonae et Inno per Santa Chiara, ricostruzione della partitura e armonizzazione del basso continuo di Antonio Piovano, Carsa Edizioni, Pescara. 1997. Piovano che, come egli stesso scrive, ebbe il manoscritto in dono dal maestro Piero Angelo Capponi e poi lo cedette alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pescara, presso la quale il suddetto è custodito, dichiara erroneamente che l’Antiphona è l’unica opera conosciuta di Francesco Antonio Fenaroli. 

22. Dato ricavato dall’OPAC SBN.

Bibliografia consigliata

  1. Andreina Costantini, I manoscritti musicali dell’archivio della cattedrale di Lanciano, tesi di laurea Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in DAMS, Relatore Franco Alberto Gallo, a.a. 1978-79.
  2. Dizionario dei personaggi della storia e della cultura lancianese, Lanciano, Rotary Club di Lanciano, 2006, ad vocem.
  3. Fedele Fenaroli. Studi, documenti, testimonianze a cura di Mario Lanci, Amministrazione Comunale, Lanciano 1980 (in occasione del 250° anniversario della nascita).
  4. Fenaroli e le attività musicali a Lanciano e in Abruzzo nel Settecento. Un tentativo di ricostruzione attraverso i libretti in Fedele Fenaroli. Il didatta e il compositore a cura di  Gianfranco Miscia, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2011.
  5. Francesco Antonio Fenaroli, Antiphonae et Inno per Santa Chiara, ricostruzione della partitura  armonizzazione del basso continuo di Antonio Piovano, Carsa Edizioni, Pescara 1997. 
  6. Regesti Marciani: fondi del notariato e del decurionato di area frentana (sec. XVI-XIX), a cura di Corrado Marciani, L.U. Japadre, L’Aquila, 1987.
  7. Adelmo Marino, L’Abruzzo nel Settecento in L’Abruzzo nel Settecento, Ediars, Pescara 2000, p.21.
  8. Quattrocento anni dell’Arciconfraternita della Morte e Orazione sotto la protezione di San Filippo Neri. Arciconfraternita della Morte e Orazione, Lanciano, 2008.
  9. Mario Zuccarini, Drammi sacri, azioni sacre, oratorii, cantate e inni sacri in Abruzzo dal secolo XVII al XX,  Amministrazione Provinciale, Chieti, 1984.
  10. Filippo Sargiacomo, Inventario di tutte le musiche tanto di funzioni Chiesastiche, quanto di Sinfonie, di pertinenza della Congregazione di Carità, per uso del Coro dei Musici che presta servizio nel Tempio di Nostra Donna del Ponte (dicembre 1874), Archivio Privato Sargiacomo, Lanciano. 
  11. Lanciano, Parrocchia di S. Lucia, Stato delle anime del 1738, famiglia CIV.

Immagini e inserti:

Immagine di testa: Porto Granatello di Portici di Josef Rebell (1818).

Immagini: 1 Illustrazione antica città di Lanciano, 1600.

Autori e collaboratori:

Autore: Gianfranco Miscia

Revisori: Matteo di Cintio; Massimo Salcito.

Ultimo aggiornamento:

1 Gennaio 2022

Ipertetesti utili:

Centro Ricerche Masciangelo – Archivio musicale Lancianese



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